L'area non presentando regole insediative definite si presta ad essere luogo di sperimentazione di nuovi tipi edilizi e di edifici speciali liberi da regole urbanistiche proprie della città storica. L'isolato urbano racchiuso tra Viale Sardegna e i binari della ferrovia si presta ad una visione esclusivamente dinamica e in movimento, comunque mai statica. I segni dei binari del vecchio scalo merci si trasformano negli elementi generatori della composizione.

La loro simbolica estrusione determina la forma dell'edificio, che allude al movimento di un treno lanciato alla massima velocità attraverso l'esasperazione degli elementi orizzontali rafforzati dalla netta bicromia. L'articolazione lineare e consecutiva dei volumi consente una migliore distribuzione delle funzioni e scongiura negativi effetti di introspezione. Il movimento e il dinamismo sono l'elemento di identificazione di questa architettura; le linee orizzontali prevalgono su quelle verticali. Il progetto rivisita in chiave contemporanea l'architettura razionalista italiana degli anni '30 e '40, cui appartiene la vicina e bellissima stazione di Siena del Mazzoni.